La lezione si basa sull’ acquisizione di consapevolezza rispetto al proprio corpo in movimento attraverso il cosiddetto flow: un flusso formato da azioni che si autogenerano concatenandosi grazie ad un “gioco di peso e direzione”. Esso si basa sulla percezione della forza di gravità e la manipolazione cosciente dello spazio in relazione al proprio corpo, dando origine a ritmi e dinamiche sempre diversi. Partendo dal suolo per arrivare alla posizione eretta, il riscaldamento si ispira, ricalcandone le orme, allo sviluppo motorio dell’essere umano nei primi mesi di vita, passando attraverso una serie di posizioni intermedie, naturali, spesso dimenticate. Esploreremo la relazione movimento – respiro per giungere alla percezione di un corpo “più interno” come fonte prima, sede di impulsi e spazio scenico - creativo originario, a cui fanno seguito intenzione e proiezione, alla conquista dello spazio esterno attraverso il focus: lo sguardo, qui usato come catalizzatore dell’azione motoria, esattamente come nel caso di tutti gli infanti, ci muoviamo per raggiungere qualcosa (...un oggetto, uno luogo...). Una volta in piedi lo spostamento del baricentro da un piede all’altro sviluppa un movimento pendolare (passando sempre per il centro) in una tensione via, via più tridimensionale. Una chiara differenza viene evidenziata, tra due possibili approcci applicati all’ impulso motorio: “a partire dal centro del corpo” e “a partire dalle estremità”. Una delle serie dei primi movimenti prodotti da un’infante esercitandosi strenuamente, deriva dal tentativo di nutrirsi (afferrare oggetti portandoli alla bocca).L’idea de prendere, di portare a se, muovendosi dall’esterno verso il centro è il principio base per la parte successiva del lavoro, essa si sviluppa conseguentemente nello spostamento del corpo e nella manipolazione dello spazio.
Questa particolare tecnica, si è sedimentata attraverso le esperienze di docenza di Laura Moro in Italia e all’estero grazie al contatto con studenti diversi che sono la fonte d’ispirazione principale delle sue metodologie in divenire. Essa si rifà, oltre che allo sviluppo ed integrazione di varie tecniche di danza tout court anche al lavoro di neurologi, filosofi, antropologi, agli scritti di M. Feldenkrais, Oliver Sacks, alla tecnica Alexander e a principi di yoga. Guarda alla danza come linguaggio scenico in divenire al di là di generi e scuole, come “presenza, pensiero, ascolto in movimento”.
Alla
lezione di Tecnica segue una parte dedicata alla ricerca espressiva
volta allo sviluppo di un vocabolario di movimento specifico e
personale e un momento di improvvisazione corale con musica dal vivo.
Continua inoltre ogni martedì e giovedì a Teatro Studio / Zephiro, la formazione adulti e bambini con percorsi di danza contemporanea e teatro danza, laboratori e corsi regolari.
info e adesioni: arthemigra @gmail.com
cell. 334 9534473
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